Banfi, Bondi, Bart

4 giugno 2010 § Lascia un commento

Col Governo del “Non sono stato io” c’è da rimanere sempre sorpresi quando qualcuno si prende la briga di assumersi la responsabilità di qualcosa.
Per dire, due giorni fa era il due giugno, c’era la parata, a Roma. La parata militare, quella che manda in visibilio i vecchi, i nostalgici e qualche bambino di età compresa tra i cinque e sette anni: quella lì. Insomma, c’erano i carri armati che sfilavano, i cavalli che trottavano, quelli della Protezione Civile che salutavano e all’improvviso uno ha detto: “Fermi tutti! Fermi! Fermate il carroccio! Posate le alabarde! Maroni dove sta? Non l’ha chiamato nessuno? Possibile? Non gli avete lasciato nemmeno un post-it sulla scrivania? Gli facciamo uno squillo adesso?”
Ecco, il Ministro dell’Interno Roberto Maroni s’è perso la parata del due giugno. Qualcuno gli ha chiesto: “Com’è?” e lui gli ha detto: “Sei stupido? Sono tipo dieci anni che non ci vado! Per favore, lasciami in pace che inizia una replica di Nebbie e Delitti“.

La notizia del giorno di ieri, invece, è che il poeta e Ministro dei Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi ha raccolto l’invito di Lino Banfi per l’applicazione della legge Bacchelli in favore di Laura Antonelli.
Praticamente, il “cittadino italiano Pasquale Zagaria in arte Lino Banfi” ha mandato una lettera al Corriere della Sera per dire che prima di partire per l’Argentina, dove girerà una fiction [working title: L’allenatore nella Pampa], è andato a Ladispoli a salutare una sua vecchia amica – Laura Antonelli, appunto, che ha regalato agli italiani ore e ore di autoerotismo – e al suo posto ha trovato una vecchia che vive con cinquecento euro al mese di pensione e passa il tempo a dire il rosario con Radio Maria. Non un’attrice protagonista di film che qualche idiota si ostina a voler rivalutare, ma una vecchia qualsiasi – anzi, peggio, perché non guarda nemmeno Monica Setta sul Due.
Dunque, Lino Banfi spedisce la missiva e uno dei Più Prestigiosi Quotidiani Italiani la pubblica. Sandro Bondi la legge e dice: “Se me lo chiede Nonno Libero lo devo fare”. Ovvio. O, come direbbe Lino, lapalissiano.
Avete capito, cinematografari? Voi che vi siete ridotti a mandare avanti quel povero vecchio di Monicelli che minaccia rivoluzioni a destra e a manca per farvi dare due soldi, voi non avete capito nulla. Basta chiedere a Lino Banfi, che come niente si rivolge per voi “anche al presidente del Consiglio, a Berlusconi, che è anche [suo] amico da più di trent’anni”.
Ora diamo un’occhiata alle prossime richieste dell’attore pugliese.
Lino Banfi chiede la Guggenheim Fellowship per Fabio Volo. Nella lettera di richiesta, pubblicata sul New York Times, Banfi sottolinea l’importanza di Volo nel panorama letterario italiano e mondiale e descrive il loro toccante incontro: “Purtroppo mi sono rattristato molto: ci siamo abbracciati; ci siamo commossi tutti e due. Ma poi Fabio ha fatto un gesto rassegnato allargando le braccia, come per dire ‘Hai visto come sono ridotto’.”. Dalla Fondazione rispondono: “Fuck Yeah!”.
Lino Banfi chiede che il Nobel per la Medicina vada al suo urologo. La richiesta, in una lettera pubblicata su Nature, punta il dito sulle condizioni di disagio in cui vivono molti medici italiani costretti a dividersi tra ospedali pubblici e cliniche private per mantere uno stile di vita dignitoso non solo per loro stessi, ma anche per i loro figli, che saranno costretti a seguire le orme dei padri, così come a loro volta faranno i loro figli, e i figli dei figli. “Hanno lavorato in questa nazione, hanno guadagnato, hanno pagato le tasse”, scrive Banfi, “è giusto finire così?”.
Lino Banfi al Papa: “Nonno Libero Santo Subito!”. L’appello pubblicato su Avvenire. La risposta di Bertone: “E’ solo un personaggio di fantasia, ma non saremo certo noi a discutere su chi esiste e chi no”.
Lino Banfi chiede alla British Petroleum di farsi calare nelle acque del Golfo del Messico per poter bloccare la perdita di petrolio con un abbraccio fortissimo e commosso. Dalla BP un sentito grazie.
Lino Banfi a Maria Stella Gelmini: “I nostri ragazzi hanno bisogno di conoscere Occhio, malocchio prezzemolo e finocchio“. Il ministro: “Reintrodurremo l’economia domestica nei programmi ministeriali”.
Lino Banfi chiede alla Fame Nel Mondo di fare un passo indietro e concentrarsi solo su quei “paesi pieni di zulù che ci vogliono togliere il crocifisso dalle scuole”. Gli zulù: “Ce la siamo cercata”.

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